Sei uno Psicologo iscritto all’Ordine, non hai Partita IVA e pensi di formalizzare le tue limitate prestazioni, come prestazioni OCCASIONALI ??!!
allora ti consiglio di leggere questo Post
LAVORO AUTONOMO OCCASIONALE
Le prestazioni di lavoro autonomo occasionale riguardano tutti coloro che si trovano ad effettuare un’attività di lavoro autonomo, del tutto saltuaria, non abituale o periodica.
Molti sono i profili di interesse connessi alle prestazioni di lavoro autonomo occasionale, sia con riferimento alla sfera giuridica del committente, sia a quella del prestatore.
Il lavoro autonomo occasionale rientra nella fattispecie del “contratto d’opera”, disciplinata dall’art. 2222 del Codice civile.
Sotto tale profilo, il lavoratore autonomo occasionale è quel soggetto che svolge a favore di un committente un’opera o un servizio, con lavoro prevalentemente proprio, senza vincolo di subordinazione, fuori dal coordinamento del committente e senza inserimento funzionale nella sua organizzazione.
La prestazione di lavoro autonomo occasionale si distingue per la natura occasionale della stessa, vi è infatti assenza di prevalenza e abitualità della prestazione, a differenza dalle attività di lavoro autonomo svolte abitualmente che si inquadrano nell’esercizio di una professione.
L’attività lavorativa si caratterizza come abituale infatti, quando si articola in una pluralità di atti coordinati e finalizzati a uno scopo e viene esercitata con regolarità, stabilità e sistematicità.
Si parla quindi di prestazione di lavoro autonomo occasionale quando il lavoratore agisce in modo:
VEDI VEDI VEDI VEDI VEDI VEDI VEDI VEDI
non professionale (non iscritto ad un’Ordine specifico);
episodico, saltuario;
minimo, nel senso che i compensi devono essere limitati;
non programmato e organizzato.
E nello specifico:
– non puoi fare prestazioni occasionali a pazienti;
– sono tollerate se rivolte in favore di Società, Cooperative, Associazioni, Enti, Istituti,…
– solo per un massimo di euro 2.000 anno a Committente e 5.000 totali anno;
– se prestazioni inerenti la tua attività di Psicologo sono comunque soggette a contribuzione ENPAP e pertanto alla relativa iscrizione.
Salve,un chiarimento: sono una Psicologa con P.Iva in regime forfettario dal 2017, iscritta cassa Enpap; lo scorso anno ho avuto in parallelo altre collaborazioni lavorative in mansioni diverse, dunque non impiegata come Psicologa.
Nello specifico, ho raccolto 3 CU nel 2017: Uno di questi è relativo alla collaborazione con un’associazione di volontariato nella mansione di operatrice di sportello, per cui ho avuto” incarichi professionali di collaborazione occasionale” come prestazione d’opera -secondo l’ art2222, da loro pagati mensilmente, trattenendo ritenuta d’acconto. Mi accorgo solo ora dal CU che supera i 5000 euro (5500, al lordo) e mi chiedo se ciò comporta problemi di natura previdenziale e nel caso come dovrei procedere; se è il committente a dover aprire gestione separata Inps (anche se ho già una cassa come libera professionista Psicologa, ma queste prestazioni non sono inerenti la professione ) o io stessa, e che penale pagherei facendolo ora. Grazie mille.
Rispondi
Ciao Valentina
ti confermo che per le prestazioni di lavoro autonomo occasionale, non inerente l’attività di spicologa, di importo superiore a 5.000 euro è dovuto il pagamento all’INPS gestione separata.
Tu avresti dovuto iscriverti all’INPS GS, perché è un tuo obbligo, comunque ti conviene farlo subito, che non dovrebbero comunque esserci sanzioni, inoltre avresti dovuto dichiarare, magari su richiesta del tuo committente, che stavi superando i 5.000 euro di prestazione e che quindi dovevano calcolare INPS gestione separata, anche quota a carico loro, trattenere la tua e versare loro.
Unica cosa da fare adesso, attendere che ti venga richiesta dall’agenzia delle entrate per INPS, essendo un piccolo importo la cosa non dovrebbe essere drammatica.
Ciao
La Commercialista
Dalia Bardini
Buongiorno,
sono uno psicologo psicoterapeuta, a luglio ho mchiuso partita iva per dedicarmi ad un altra attività. occasionalmete faccio attività di docenza in una scuola di specializzazione per psicoterapeuti e produco una ricevuta per prestazione occasionale.
vi volevo chiedere se devo continuare a fare la dichiarazione all’enpap; se nella ricevuta devo includere ancora la ritenuta del 2 per cento per l’enpap e se devo rimanere iscritto all’enpap.
grazie mille per la gentilezza
Fabrizio
Ciao Fabrizio,
confermo che per attività inerente la tua professione “docenza scuola specializzazione”, anche resa come prestazione di lavoro autonomo occasionale, devi avere la posizione ENPAP, al fine di calcolare i contributi dovuti sul corrispettivo percepito, pertanto nel tuo caso devi mantenere la posizione aperta e continuare a fare le comunicazioni reddituali annuali.
Per quanto riguarda il corrispettivo convenuto, di solito il committente lo considera al lordo degli oneri previdenziali, in quel caso dovrai fare ricevuta esponendo la rivalsa Enpap del 2% scorporandola dal compenso, altrimenti semplicemente la esponi e l’aggiungi.
Ciao
La Commercialista
Dalia Bardini
Buongiorno, sono una psicologa psicoterapeuta con partita iva dal 2012. Mi hanno proposto un incarico presso un ente locale (comune) per la cui accettazione, del suddetto lavoro, dovrei chiudere la mia partita iva. C’è continuare a svolgere la mia professione con i miei pazienti? Grazie e saluti
Buon pomeriggio a tutti, cari colleghi.
Sono uno psicologo iscritto all’ordine del Lazio dal 2016, attualmente specializzando. Insieme a una mia collega psicologa e ad una collega logopedista, siamo in procinto di avviare, a partire da settembre, uno sportello dedicato a delle valutazioni psicologico (in primis WISC IV), grazie anche alla convenzione con un IRCCS di zona.
Volevo sapere:
1) Visto che siamo ad anno abbastanza inoltrato, è possibile prolungare l’apertura della partita IVA a gennaio 2019 ed effettuare, da settembre 2018 a dicembre 2018, una semplice ritenuta d’acconto? Questo perchè, è vero che il regime forfettario ha durata di 5 anni, ma ne perderei praticamente uno. Premetto che io vedrò il cliente una sola volta per la somministrazione del test e non credo che da qui a dicembre riusciremo ad arrivare ai famosi 5000 euro…
2) Ho trovato un pò di confusione su Internet in merito al quesito di cui sopra, tuttavia mi sembra di aver capito che una cosa è chiara: con la legge Biagi, non è possibile emanare ritenuta d’acconto se si svolge un’attività professionale da parte di lavoratore iscritto a un Ordine. Credo che le valutazioni cognitive rientrino pienamente nell’ambito psicologico.. Se così fosse, dunque non avrei speranze di poter emanare ritenuta d’acconto ma dovrei obbligatoriamente aprire P. IVA. Mi potete confermare ciò?
3) Eventuali costi e tempi per apertura P. IVA a regime forfettario?
4) Insomma, nessun modo per dribblare l’apertura della P. IVA e rinviarla a gennaio 2019, potendo però lavorare nel frattempo?
Grazie di cuore a tutti per l’attenzione.
Qualsiasi suggerimento o consiglio è sinceramente ben accettato.
Franco
Salve , sono una psicologa iscritta all albo , all Enpap , ho partita iva e fatturo nel mio studio privato .
Quest anno ho lavorato in alcune scuole tramite progetto Pon svolgendo attività differenti da quella dello psicologo. In questo caso , non è obbligatorio dichiarare di avere partita iva ne tanto meno di essere iscritta all enpap, trattandosi di prestazione occasionale non ho necessità di fare fattura . Corretto ? Grazie in anticipo
Salve. Sono una psicologa iscritta all’albo professionale che al momento lavora come lavoratrice dipendente (qualifica di educatrice professionale). Non ho quindi partita Iva e non sono iscirtta all’enpap. A breve dovrò iniziare degli incontri presso un asilo nido (serate a tema e sportello d’ascolto). Il guadagno sarà sicuramente inferiore ai 5000 euro. Ho l’obbligo di aprire partita Iva e iscrivermi l’enpap o posso fatturare come prestazione occasionale e usufruire della gestione separata dell’Inps? Grazie!
Buongiorno, sono una Psicologa iscritta all’Albo ma non ho p.iva. Mi è stato proposto un percorso di sostegno psicologico per un bambino con DSA, percorso da allargare anche ai genitori. Non volendo perdere questa occasione, volevo sapere quale modalità di compenso utilizzare, in assenza di p.iva. e trattandosi del mio primo incarico. Mi è stata suggerita la ritenuta d’acconto e la prestazione occasionale, ma ho capito che per gli iscritti non è una modalità fattibile.
Grazie
buongiorno,
sono una psicologa iscritta all’albo della lombardia. Posso effetuare una prestazione occasionale di valutazione del danno biologico (al paziente o avvocato come consulenza)? devo iscrivermi all’enpap e subito dopo il versamento cancellarmi? Grazie
Salve, sono una psicologa più che quarantenne con diverse specializzazioni. Ho dovuto anni fa chiudere partita IVA per motivi di disabilità. Mi piacerebbe comunque, ogni tanto, praticare come psicologa volontaria, specie con quelle persone che non potrebbero in ogni caso rivolgersi a un collega (ad esempio alcuni caregiver di pazienti cerebrolesi seguiti da una mia amica e collega neuropsicologa). L’Ordine della Lombardia mi ha scritto che posso fare la volontaria, ma non ho capito se serve la partita IVA. Intuitivamente no, ma sapendo la complessità delle leggi… grazie mille
Buongiorno,
Sono una psicologa iscritta regolarmente all’Ordine della mia regione. Fino a fine anno scolastico sono impegnata in una scuola come docente di sostegno. Da qualche mese sono inserita in una APS Onlus del mio paese, come aiuto nelle attività scolastiche di bambini stranieri, come prestazione occasionale. Questa associazione ha ricevuto un fondo regionale per un progetto e la Presidente mi ha chiesto la disponibilità per svolgere attività psicologica. I miei dubbi sono tanti dato che l’attività non sarebbe essere così sostanziosa. Ad esempio : é necessario aprire la p.iva con conseguente iscrizione all’ ENPAP o c’è la possibilità di svolgere prestazione occasionale come psicologa, o avere qualche altro tipo di contratto (sempre con iscrizione l’ENPAP) senza p.iva?
Ringrazio anticipatamente per l’attenzione.
GB